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Cosa fare a Fakarava

Cosa fare a Fakarava

THE WALL OF SHARKS & LES SABLE ROSES 

Come prima escursione abbiamo deciso di scegliere l’avventura del Wall of Sharks e abbinarla alla visita ad un piccolo atollo di sabbia rosa. Con l’aiuto delle gentilissime ragazze dell’Havaiki Lodge abbiamo organizzato l’escursione con il diving locale TopDive: una discesa a testa con le bombole. Alessio ha già il brevetto da sub ma io no, quindi, per me una discesa aggiuntiva, ovvero il battesimo dell’acqua, e poi la discesa con un istruttore solo per me per ammirare lo Sharks Wall.

Costo totale dell’escursione 20.400 XPF circa 170 €.

La mattina ci vengono a prendere con la barca e dopo un’ora e mezza di barca veloce (50 km circa in linea retta...aiutoooo) arriviamo al primo spot dove fare la discesa. Io, lo ammetto, ero terrorizzata dall’idea di scendere così tanto con le bombole e temevo di non farcela (lo ammetto non sono brava a compensare sott’acqua) ma ero anche elettrizzata dall’idea di quello che avrei visto e non vedevo l’ora di farlo. Purtroppo però una volta giunti al punto Dive a sud dell’isola mi dicono che non potrò scendere allo Sharks Wall, la discesa è troppa per un principiante (18 metri di profondità) e non hanno abbastanza istruttori per farmelo fare. I rischi sono troppi e quando si è giù non ci si può permettere errori. Farò solo il battesimo dell’acqua e Alessio andrà con loro a vedere gli squali. Uno dei due doveva farlo! Dopo averlo assillato di fare tanti video e di prepararsi un resoconto completo dell’esperienza, ci salutiamo e vado a farmi la mia “passeggiata” tra i coralli. Respirare sott’acqua è faticoso e anche un po' inquietante, non è come scendere in apnea, rimani sott’acqua e devi sforzarti di respirare lentamente e non è sempre facile guardarsi attorno e anche solo rimanere fermi. La corrente è fortissima! Mi impongo di non pensare al muro di acqua sopra la mia testa e a quanto sembri pesante aprire i polmoni per respirare ed espirare e mi lascio trasportare dalle centinaia di pesci che vedo intorno a me. La mia oretta di discesa vola leggera e vengo prelevata dalla barca per portarmi alla spiaggia rosa in attesa che anche Alessio finisca la sua discesa.

Ci incontriamo lì su quella lingua di sabbia rosa scuro in attesa che venga cucinato il nostro pranzo (pesce appena pescato alla brace) e mi faccio raccontare tutto. La corrente forte che lo spinge ad andare avanti anche quando voleva fermarsi (tip: per chi volesse provare l’esperienza del muro si squali, armatevi di guanti, solo così potrete reggervi sul fondo e godervi lo spettacolo) vedere tutti questi enormi squali che nel sonno pigramente pinneggiano da destra a sinistra, la loro grandezza, e tutti insieme formano davvero un enorme muro fitto di predatori. Cavolo, avrei voluto esserci anche io! Ed è lì che capisco che devo prendere il brevetto da sub. Almeno alla prossima avventura sarò pronta e potrò esserci anche io!

Pranziamo e oziamo in questa laguna rosa, facciamo foto, passeggiate, con in sottofondo il suono della musica polinesiana che esce da una radiolina sgangherata, ci godiamo il sole e ci raccontiamo le nostre esperienze. È ora di ripartire e tornare al nostro hotel. Un’altra giornata finisce in un tramonto tutto rosa.


LAGON VERT

Sempre con l’aiuto del nostro lodge organizziamo l’uscita al Lagon Vert (sì in questo viaggio siamo stati pigri e abbiamo scelto sempre le soluzioni più facili organizzate dai resort). Siamo partiti in 8, noi due e una famiglia di 6 francesi carinissimi e molto simpatici. Abbiamo impiegato 45 minuti di barca veloce per raggiungere le isolette della laguna verde. Anche questo un piccolo angolo di paradiso in mezzo al nulla dove abbiamo fatto il bagno e passeggiato con il solo rumore delle onde e del pesce che sfrigolava sulla brace.

Abbiano nuotato in queste acque tra squaletti e pesciolini mentre i ragazzi che ci avevano accompagnato con la rete pescavano il pesce per il nostro pranzo. Un pesce alla grigia, in insalata di tonno crudo e un cocco raccolto sul momento dagli alberi e aperto per noi senza macete ma con solo una forchetta. Ebbene sì! I ragazzi polinesiani ci hanno insegnato come privare una noce di cocco dal suo rivestimento verde, e come aprirla con il semplice uso di una forchetta o di un coltello. Come fare? Ve lo insegniamo noi! Prima cosa trovare un bastone appuntito con il quale, all’estremità del cocco, fare perno per bucare e successivamente sfogliare la noce dal suo rivestimento verde. Cercare i tre buci all’estremità in alto del cocco e seguendo una delle nervature che da quei buchi scendono sul cocco dare dei colpetti ben assestati con il taglio della forchetta/coltello a metà cocco per tutta la sua cinconferenza. Credeteci si apre con una facilità assurda! Lo abbiamo provato anche noi il giorno dopo alla spiaggia del PK9! Spuntino assicurato!

PK9 POINT
Sbirciando tra i vari blog avevano trovato questa chicca, una spiaggia da sogno al kilometro 9 verso nord dell’unica strada di Fakarava e abbiamo deciso di visitarla anche noi.

La mattina abbiamo noleggiato nel nostro hotel una macchinina stupenda e ci siamo avventurati al nord dell’isola per esplorarla un po'. Per raggiungere questa spiaggia dobbiamo prima spiegarvi come è strutturata l’isola. L’abbiamo detto diverse volte, c’è solo una strada che la percorre da nord a sud. Il kilometro 0 è situato in corrispondenza del Comune del villaggio e da quel punto sia andando verso nord che verso sud i kilometri aumentano. Quindi al comune ci sarà il PK0 e un chilomentro più a nord e un km più a sud ci sarà il PK1.

Ma cosa troverete al PK9?
Una spiaggia da cartolina con una bellissima palma che si allunga verso il mare. Non se ne trovano facilmente in giro per le isole.
Tip: non ci sarà nulla intorno. Quindi munitevi di tutto l'occorrente: acqua, cibo, creme solari, occhiali e cappelli. Poi se volete provare uno spuntino al cocco fresco potete fare come vi abbiamo indicato sopra.
La spiaggia non è comodissima (ricoperta di coralli morti), quind anche qui il suggerimento è di portare un paio di teli da mare in più o se lo avete con voi un materassino.
Purtroppo non possiamo darvi un consiglio preciso sulla possibilità di fare un bel bagno al mare poiché quel giorno il vento ed una forte corrente non ci ha permesso di oziare in acqua.

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